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domenica 29 dicembre 2013

Nuovi salvaguardati, le indicazioni operative del Ministero del Lavoro






 Nuovi salvaguardati, le indicazioni operative del Ministero del Lavoro

Il Ministero del Lavoro ha fornito le indicazioni operative per l'accesso alla salvaguardia da parte dei 6.500 cessati a seguito di licenziamento, dei 2.500 lavoratori in congedo e per i dipendenti regionali in esonero. I 6.500 lavoratori cessati a seguito di licenziamento tra il 1° gennaio 2009 e il 31 dicembre 2011 e i 2.500 in congedo nel 2011 per assistere figli disabili, dovranno inviare domanda di accesso alla salvaguardia entro il 26 febbraio 2014 alla direzione territoriale del lavoro competente in base alla residenza degli interessati.
Per quanto riguarda i dipendenti regionali in esonerò e quelli che risultavano in esonero a seguito di richiesta presentata prima del 4 dicembre 2011, le domande devono pervenire entro il 27 febbraio 2014.
Siamo ancora in attesa della circolare Inps che darà le indicazioni tecnico-operative.

                                                                       Ruisi Francesco

lunedì 9 dicembre 2013

"Francesco Ruisi alcamo" ASPI e licenziamento disciplinare





   ASPI e licenziamento disciplinare

La Direzione Generale per l'Attività Ispettiva del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con interpello n. 29 del 23 ottobre 2013, ha risposto ad un quesito del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, in merito alla possibilità che si configuri il diritto del lavoratore a percepire l’ASpI e il conseguente obbligo del datore di lavoro di versare il contributo di cui all’art. 2, comma 31 della L. n. 92/2012, nell’ipotesi di licenziamento disciplinare per giustificato motivo soggettivo o per giusta causa.
In particolare, l’istante chiedeva se il licenziamento disciplinare possa costituire un’ipotesi di disoccupazione “involontaria”, per la quale è prevista la concessione della predetta indennità.
Il Dicastero adito ha riscontrato il quesito precisando che non sembrano esservi margini per negare il contributo a carico del datore di lavoro previsto dall’art. 2, comma 31 della L. 92/2012, in quanto lo stesso è dovuto “per le causali che, indipendentemente dal requisito contributivo, darebbero diritto all’ASpI".
                                                                               
                                                                                         RUISI FRANCESCO


sabato 7 dicembre 2013

"Ruisi Francesco Alcamo" Cambia L'Isee ecco i criteri di valutazione.

Cambia l'Isee 
Il nuovo "riccometro"che si mostra mediamente più severo con le proprietà di case, i conti correnti e i titoli, ma anche più attento ad aiutare le famiglie numerose e i disabili, cioè i primi utenti dei servizi di welfare. Ecco nel dettaglio che cosa cambia punto per punto :
1. ISEE / CASA DI PROPRIETÀ 
Nell'indicatore contano i valori Imu dell'abitazione di proprietà, superiori del 60% rispetto a quelli dell'Ici. Il valore viene abbattuto di un terzo, ma rimane più alto rispetto al vecchio. Come nel vecchio sistema, dal valore viene sottratto il debito residuo del mutuo, ma è cancellata l'alternativa di detrarre 51.645 euro. Non entra nell'Isee una casa di valore fino a 52.500 euro ( più 2.500 per ogni figlio);
2. ISEE / CASA IN AFFITTO 
Aumenta di oltre un terzo, arrivando a 7mila euro contro i 5.164,6 previsti dal vecchio sistema, la detrazione per le spese di affitto, che devono essere contenute in un contratto registrato di cui si dichiarano gli estremi. La detrazione è ulteriormente aumentata per le famiglie numerose: cresce di 500 euro per ogni figlio convivente, dal terzo in poi;
3. ISEE / REDDITI
Accanto ai redditi Irpef e a quelli delle attività finanziarie, entrano nel nuovo indicatore tutti i redditi soggetti a imposta sostitutiva (come quelli da affitto con cedolare), i redditi tassati all'estero, gli assegni percepiti per il mantenimento dei figli, i trattamenti assistenziali, le indennità e così via. In pratica, ci sono tutte le entrate della famiglia; la regola va letta assieme alle detrazioni (schede successive);
4. ISEE/ DETRAZIONI REDDITI
Per attenuare l'estensione delle voci di entrata considerate nell'indicatore, vengono introdotte due nuove detrazioni fisse per i redditi da lavoro dipendente o da pensione. In entrambi i casi, la regola generale prevede la detrazione pari al 20% del reddito, ma con due tetti massimi distinti: lo sconto può arrivare a 3mila euro per i redditi da lavoro, mentre si deve fermare a mille euro per la pensione; 
5. ISEE / ALTRE DETRAZIONI
La nuova regola prevede altre detrazioni per abbassare la componente reddituale dell'Isee. In particolare, si sottrae all'indicatore l'importo degli assegni versati al coniuge e di quelli per il mantenimento dei figli. Uno sconto fino a 5mila euro riguarda poi le spese mediche e di assistenza specifica per disabili, l'acquisto di cani guida e i servizi di interpretariato per non udenti;
6. ISEE / DISABILI
Il nuovo sistema introduce una nuova franchigia per le famiglie con componenti disabili: la franchigia è di 4mila euro (5.500 se il componente è minorenne) nel caso di disabilità media, sale a 5.500 euro (7.500 se minorenni) con disabilità grave e arriva a 7mila (9.500 se minorenni) per persone non autosufficienti. Per i non autosufficienti escono dall'Isee anche tutte le spese per collaboratori domestici ;
7. ISEE / DEPOSITI E CONTI
Il valore di depositi e conti correnti nel vecchio sistema era quello registrato al 31 dicembre dell'anno precedente, mentre nel nuovo Isee vale, se superiore, la consistenza media annua. Il riferimento al 31 dicembre rimane sempre valido se il contribuente ha fatto investimenti significativi, cioè superiori alla differenza fra consistenza media e valore al 31 dicembre;
8. ISEE / IMMOBILI
Diminuisce la detrazione riferita al patrimonio mobiliare, che passa da 15.493,7 euro (i vecchi 30 milioni di lire) a 6mila euro. Per le famiglie numerose esistono poi due regole aggiuntive: una detrazione aggiuntiva da 2mila euro, finché non si supera il tetto complessivo di 10mila euro, per ogni componente dopo il primo e un altro sconto (fuori dal tetto) di 1.000 euro per ogni figlio successivo al secondo;

Imu, come effettuare i nuovi calcoli



 Con il decreto legge 133/2013 sull'Imu infatti, il Governo ha deciso che tutti dovranno ricalcolare l'intera imposta per il 2013 con le nuove aliquote, sottrarre quanto pagato in acconto e saldare la differenza entro il 16 dicembre. Con alcune eccezioni:  prima tra tutte l'abitazione principale. Ma l'esenzione decisa in materia di tasse sull'abitazione  principale non è totale per tutti i cittadini. Il testo del Dl 133 prevede che la seconda rata resti dovuta nei casi in cui il Comune abbia deliberato per il 2013 un'aliquota per l'abitazione principale maggiore di quella base prevista dalla legge (4 per mille). In questi casi l'imposta va versata dal contribuente nella misura del 40% della differenza risultante tra l'aliquota del 4 per mille e quella decisa dal Comune. La scadenza per il pagamento di questo conguaglio atipico è il 16 gennaio 2014.
Inoltre restano sempre escluse da qualsiasi beneficio le abitazioni principali classificate nelle categorie catastali A1, A8 e A9. Niente Imu, invece, per le "assimilate" (come le case dei lungodegenti) e i terreni dei coltivatori professionali.
                                                                                                         Ruisi Francesco


fonte: Il Sole 24 Ore