Cerca nel blog

giovedì 13 novembre 2014

Dichiarazione dell’Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori sulle previsioni della legge di stabilità 2015 per gli enti di patronato






Dichiarazione dell’Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori sulle previsioni della legge di stabilità 2015 per gli enti di patronato

 L’Unione nazionale sindacale imprenditori e coltivatori (Unsic) esprime preoccupazione gravissima per il taglio  dei contributi alle attività di patronato previsti nella bozza della legge di stabilità 2015. Il taglio, che non alleggerisce gli oneri per i lavoratori ma si limita a redistribuire risorse a favore del monte contributi Inps, finisce per danneggiare tutti: i patronati, che si vedono ridurre il sostegno alla loro attività; i lavoratori e i cittadini, che vedranno ridursi un servizio gratuito all’utenza e per niente oneroso nel meccanismo di finanziamento; e alla fine la stessa Inps, che subirà un aggravio delle richieste e dei contenziosi. La rete dei patronati, in Italia e all’estero, mantiene oggi un’importante funzione di presidio sociale, a costi modesti per la collettività: il costo sociale della sua riduzione è sicuramente maggiore dei presunti risparmi.

La rete Unsic dei patronati sostiene oggi 350 sedi e sostiene migliaia di utenti, cittadini e cittadine.

Il nostro impegno è quello di mantenere e ampliare questo lavoro, che fa da filtro virtuoso tra cittadino e pubblica amministrazione, a beneficio di tutti.

Continueremo a svolgere questo compito, ma dobbiamo denunciare come i livelli minimi di servizio, peraltro previsti per legge, sono fortemente minacciati. La prospettiva di aprire un mercato per i consulenti privati, a spese della gratuità e dei controlli da noi garantiti, non convince e anzi preoccupa: allo stesso tempo, sono infatti minacciati i posti di lavoro presso i patronati, che non possono essere mantenuti, o addirittura ampliati come richiederebbe la quantità e qualità dei bisogni che ci si presentano quotidianamente.

La nostra difesa non è di posizioni corporative né tanto meno superate dai tempi: al contrario, il modello dei patronati, unendo  assieme l’interesse pubblico e l’azione del privato sociale senza fini di lucro, appare corrispondere al tipo di welfare degli stakeholders considerato oggi il più moderno ed efficiente.

Siamo consapevoli della forte preoccupazione per la sostenibilità dei fondi pubblici, e della crescente richiesta di trasparenza ed efficacia dei servizi: per questo, non ci tireremo indietro se vi saranno proposte costruttive, per esempio per unire criteri qualitativi a quelli quantitativi, migliorando ulteriormente gli standard di servizio, e, perché no ?, diventando sempre più esigenti nei nostri confronti. Ma questo non può avvenire con un taglio cosiddetto “lineare”, che vuol dire, in pratica, un taglio alla cieca.

Per questo, Unsic si appella, con fiducia al Parlamento e al Governo, e chiede agli organi di informazione di contribuire a sollevare l’attenzione sul problema. Pensiamo che ci sia ancora il tempo e la possibilità di correggere, con il confronto e il dialogo, quello che ci appare un errore.

Per questo, siamo anche impegnati a partecipare alle iniziative congiunte del mondo dei patronati, a partire da quelle previste per il 15 novembre prossimo.

Roma, 12 novembre 2014




sabato 8 novembre 2014


Rivalutazione assegno di incollocabilità








Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha reso noto, attraverso la pubblicazione sul proprio sito istituzionale, le specificità del Decreto 30.05.2014 concernente la rivalutazione annuale assegno di incollocabilità con decorrenza 1 luglio 2014. Da suddetta data, infatti, l’importo mensile dell’assegno di incollocabilità passa a 255,90 euro.
Si ricorda che detto assegno viene erogato dall’Inail agli invalidi del lavoro che non possono essere collocati neanche tramite il collocamento obbligatorio.