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sabato 3 agosto 2013

Disabili: il congedo straordinario può essere esteso anche ai parenti entro il 3° grado







Disabili: il congedo straordinario può essere esteso anche ai parenti entro il 3° grado

Importante sentenza della Corte Costituzionale in materia di congedo straordinario per assistenza a disabile riconosciuto con handicap grave (art.3 comma 3 L. 104/92). Si tratta del congedo di due anni, anche frazionabili, che spetta ai lavoratori dipendenti, sia privati che pubblici, in caso di assenza dal lavoro per assistenza ad un parente invalido.
Pertanto il disabile ha diritto ad essere assistito dai familiari, e per questo il congedo straordinario va esteso ai parenti conviventi entro il terzo grado. La Corte Costituzionale con la sentenza n. 203 afferma il contrasto con la Carta dell'art. 42 del Dlgs 53/2000 per la parte in cui, in caso di mancanza o decesso o malattie invalidanti dei soggetti, non include tra i soggetti legittimati a usufruire del congedo anche i parenti conviventi o gli affini entro il terzo grado.
Secondo la Corte infatti è incomprensibile che l'apporto di questi ultimi sia circoscritto e riconosciuto solo per quanto riguarda i permessi previsti dalla legge 104/92, mentre non è contemplato per ottenere i congedi straordinari.
"La famiglia - dice la Corte - deve costituire l'ambito privilegiato di assistenza del disabile, al quale come soggetto debole vanno garantite "oltre alle necessarie prestazioni sanitarie e di riabilitazione, anche la cura, l'inserimento sociale e, soprattutto la continuità delle relazioni costitutive della personalità umana".
Del resto la Corte ha affermato da tempo la necessità di adottare gli interventi economici integrativi a sostegno delle famiglie, che rivestono un ruolo fondamentale nella cura dei disabili la cui gravità sia accertata. Il congedo rientra tra questi strumenti.




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